sabato 31 dicembre 2016

GIORNO 62

Sabato
ultimo giorno di questo difficile anno.
Ieri sera l’ennesima litigata: lui pretende che io non abbia sentimenti o reazioni, io non posso vivere a comando, fare sempre e solo quello che mi si dice di fare: ho dei sentimenti, ho dei desideri, ho dei sogni, ho delle aspettative, come ogni essere umano.
Visto che, come al solito, nei nostri litigi parla solo lui e non ascolta fino in fondo quello che voglio dire perché, ha questa strana presunzione, sa già cosa direi, visto anche che il litigio di ieri sera (ed era passato per stare un po’ con le bimbe…) non ha avuto un finale sereno, anzi, non ha avuto proprio un finale, stamani gli ho mandato questo:

“Pensavano tutti che lei
sarebbe rimasta sempre acqua.
Calma, leggera, silenziosa
che si adatta
e prende la forma di ogni ambiente.
Non sapevano
che potesse diventare temporale,
vento, grandine, fulmini.
Non immaginavano che l’acqua
potesse trasformarsi
in improvvisa tempesta.
E subito dopo in magico arcobaleno.”
(Agostino Degas)

Non puoi decidere che forma prenderà l'acqua, non puoi nemmeno tenerla
 chiusa in una bottiglia e liberarla a tuo piacimento.
 Devi lasciarmi libera di essere me stessa, di soffrire se mi fai soffrire, 
di piangere se mi fai piangere, di innamorarmi quando riuscirai a darmi
 un motivo per farlo di nuovo, quando vedrò che 
quello che vuoi più di ogni altra cosa al mondo
 è la mia felicità, allora smetterò di prendere la forma di lacrima...

La sua risposta?
Vado in salumeria, serve qualcosa?

E con questo chiudo proprio questo anno, chiudo con la vita che era, chiudo con i buoni propositi, chiudo il cuore, non lo aprirò più per nessuno.

I buoni propositi, come le parole, si perdono lungo la strada:  troppo pesanti per essere portati con noi fino in fondo.

venerdì 30 dicembre 2016

GIORNO 61

Venerdì
Avere due figlie mi sta salvando la vita, i loro mille impegni, la spensieratezza che, grazie all’età, hanno nell’affrontare il quotidiano mi riempie il cuore ormai svuotato e le giornate che, altrimenti, sarebbero solo lunghe e tristi. Devo pensare a loro e basta, devo chiudere gli altri pensieri a chiave.
Mi sono accorta che sono ancora troppo legata ai sentimenti altrui: se lui è felice e propositivo io mi sento meglio, ma appena ritorna preoccupato e dubbioso ricado nel baratro e il dolore mi paralizza. Così è stato anche oggi. Se sono tranquilla e serena allora si illude che tutto sia tornato come prima, ma se, davanti all’ennesima delusione e richiesta di avere pazienza, soffro, trasformando il dolore in lacrime silenziose, allora si arrabbia, urla, sbraita dicendomi che sono un martello e che non capisco niente.
Sono masochista, questa è la verità, non smetto di farmi male.
Ieri avevo pubblicato quello che è stato il mio sessantesimo giorno, ma, dopo poco, mi è stato imposto di eliminare il post perché troppo duro e offensivo nei confronti di chi non ha avuto, e continua a non avere, scrupoli nei miei confronti. Come sempre, ho ubbidito.
Devo essere comprensiva, devo lasciarlo fare ma anche riprenderlo nella mia vita smettendo di pensare a quello che è stato: questo vuole da me e, se gli dico che per me è molto difficile accontentare le sue richieste, si innervosisce dicendomi quanto non sia affatto cambiata e che sono sempre la solita rompicoglioni esagerata.
Non abbiamo mai litigato così tanto come in questo periodo in cui siamo separati, quando eravamo una coppia non siamo mai arrivati a tanto, i litigi duravano poco perché scatenati sempre da futili motivi o da stanchezza dopo una pesante giornata. Ora non è così, meno ci vediamo più risultiamo incompatibili.
Non so proprio come farglielo capire senza che si arrabbi, non so come possa accorgersi che ho sopportato fin troppo, che qualsiasi altra donna, al mio posto, avrebbe reagito diversamente mandandolo a quel paese già il 27 ottobre, senza lasciare speranza e comprensione, anzi, dichiarando guerra, odiandolo ogni giorno di più.
Se, tra chi mi sta leggendo, c’è qualcuno che vuole dire la sua in merito, dicendo se sto sbagliando, se ho sbagliato, come dovrei affrontare la mia vita e come avrei dovuto affrontare quella degli ultimi due mesi, per favore lo faccia, lasciate commenti, suggerimenti, qualsiasi altra forma di incitamento o rimprovero, ma devo capire davvero se sono davvero così sbagliata, così poco aperta e comprensiva, se mi sopravvaluto invece di essere realistica, se sono davvero una donna rompipalle e ottusa.
Chiunque legga questo post dica la sua, ne ho un estremo bisogno.
Se quella che vedo allo specchio fosse solo l’immagine di me che voglio vedere io, ma non quella che, in realtà, vedono gli altri?


giovedì 29 dicembre 2016

GIORNO 60

Questo è il post che ho dovuto oscurare ma,visto che alla fine si è rivelato tutto una bufala, un'altra ridicola bugia, ho deciso di rimetterlo, per riderci su...

Giovedi
Stanotte non ho chiuso occhio, ma, visti gli ultimi colpi di scena, non mi sono stupita e ho assecondato la mia insonnia cercando di guardare la tv, di leggere, mettere musica rilassante e noiosa, non per cercare di dormire, ma per cercare di non pensare.
Di solito il Natale viene mesi dopo l’Annunciazione, invece quest’anno si sono rovesciati i tempi: l’Annunciazione è stata data solo tre giorni dopo Natale. Come aveva minacciato e urlatomi al telefono qualche settimana fa, la più che cinquantenne ha annunciato di essere incinta.
Colpo di scena? Altra bufala? Miracolo di Natale? Acquisto su Amazon? Mio ex marito con doti da vero macho e supertestosteronedotato? Mah…
Comunque sia non è un mio problema, non deve esserlo e non lo sarà mai. Si organizzino fra loro nel gestire la cosa, hanno entrambi un’età in cui, si presume, si sia acquisita un poco di maturità, oltre che la senilità.
Sicuramente è l’ennesimo tentativo di ottenere ciò che vuole anche se lui non la vuole più, forse lo deve punire per essersi accorta che, togliendosela finalmente dalle scatole, lui ha riacquistato la serenità, chissà cosa le frulli in quella testa, ma voglio proprio vedere come andrà a finire: compreranno prima la carrozzina per il pupo o il deambulatore per loro? Faranno scorte di pannoloni per tutte le età? E quando il piccoletto metterà i denti loro metteranno la dentiera? Li chiamerà mamma e papà o nonna e nonno per non sentirsi a disagio davanti agli amichetti? E quando sarà arrivata l’adolescenza come faranno ad avere i riflessi pronti per parare ogni colpo? Se li ritroverà addormentati sul divano già alle otto di sera e potrà avere campo libero, potrà dire loro qualsiasi cosa, tanto, con l’arteriosclerosi o la demenza senile, se ne scorderanno nel giro di cinque minuti…a questo non hanno pensato.
Lui mi dice, in modo convinto e categorico, che non vuole altri figli, tantomeno da lei, che vuole riconquistare il mio cuore e che non cederà ai suoi ricatti, io ho bisogno di fatti, non di parole, e, anche con questi, non so proprio cosa farò, in questo momento penso a star bene con me stessa e a godermi le conseguenze che loro stanno pagando per la rispettiva superficialità. L’unica mia priorità è tutelare le bimbe, fare in modo che non vengano coinvolte né che venga loro cambiata la vita o diminuiti gli affetti: non hanno chiesto loro di avere una famiglia allargata, né una presenza inquietante nella loro vita.
Godiamoci anche questo show.
Chi vivrà vedrà…prendiamola con ironia…io vivrò, comunque.


mercoledì 28 dicembre 2016

GIORNO 59

Mercoledì
è stata una giornata davvero pesante, piena di imprevisti a cui ho dovuto rimediare, ma me la sono cavata bene, anche questa volta ho dimostrato a me stessa che posso affrontare qualsiasi cosa e sopravvivere. Finchè si tratta di trovarsi all’alba con la cucina allagata, di diventare improvvisamente idraulico, di non farsi decapitare dalla serranda del garage ma renderla come nuova, di stanare un malefico topolino che si è infilato nell’impianto elettrico, ce la faccio, le difficoltà arrivano quando devo avere a che fare con la follia altrui: sono talmente lontana da certe mentalità malate che faccio fatica ad affrontare l’ennesima messa in scena.
Oggi mi sono trovata a pensare a cosa significhi essere donna e madre, perché non è vero che tutte le donne possano essere madri né che tutte le madri possano essere vere donne. Ci sono ruoli che non si imparano, attitudini che non si acquisiscono con la sola esperienza, per essere madri occorre avere un grande spirito di sacrificio e saper dare amore incondizionatamente, anche mettendo da parte le proprie necessità e i propri desideri: una madre pensa costantemente a come rendere felice il proprio figlio, a come farlo crescere sereno, senza carenze affettive, senza complessi, senza traumi, pensa a come rendersi invisibile per aiutarlo a camminare con le proprie gambe senza incertezze, insomma, sa mettere il benessere altrui davanti al proprio, senza fatica, perché l’amore che riceve in cambio è eterno e meraviglioso e sa che, anche quando avrà davanti a se, non più un bambino, ma un adulto, i suoi occhi la guarderanno sempre con amore e  tenerezza  e basterà proprio uno sguardo per capire e farsi capire. Per me è stato così, in veste di figlia, e lo sarà, in veste di madre. Certo, non esistono le madri perfette, anzi, bisogna stare alla larga da chi si definisce una super mamma infallibile, ma esistono le mamme che ce la mettono tutta e imparano dai propri errori a non farne di grossolani.
Così vale anche per l’essere donna: ci si nasce, è una dote, non lo si diventa solo per le caratteristiche fisiche che ci distinguono dagli uomini. Una vera donna sa usare la testa e il cuore contemporaneamente, non si abbassa a fare squallidi giochetti per dimostrare a se stessa, e gioirne,  di essere temuta dalle altre donne, non si accontenta delle briciole lasciate da altre, ma pretende il rispetto che merita, proprio per rispettare se stessa. Una vera donna sa cosa ferisce un’altra donna e farà in modo di non usare questo suo sapere come arma, perché non ama il gioco sporco. Una vera donna non tiene un uomo al guinzaglio solo perché ha paura della solitudine: per tale scopo esistono molti animali domestici che, inoltre, si affezionano a prescindere,  anche quando il padrone li tratta male, mentre un uomo non amerà mai chi non sa lasciarlo libero. Una vera donna si fa da parte quando vede che per lei non c’è più posto, rispetta la dignità altrui per tenere alta la propria. Una vera donna sa mentire ma mai a se stessa.
Eppure conosco madri meravigliose che non hanno figli e madri che, pur avendo una prole numerosa, non sanno essere all’altezza di tale nome, perché troppo impegnate a pensare a loro, al loro benessere, alla loro felicità, fregandosene di chi, senza aver chiesto di venire al mondo, ha bisogno di attenzioni, di amore e protezione. Conosco anche donne che si sentono tali ma che hanno talmente tanta cattiveria dentro da non essere degne nemmeno di appartenere al genere femminile. Conosco, purtroppo, anche donne/madri che non sono in grado di essere qualificate in tal modo perché non sanno essere altro che esseri viventi egoisti e insensibili a cui piace giocare con la vita degli altri, che sia quella dei propri figli o quella dell’uomo di turno che non amano, ma, per un mero senso di proprietà e superiorità, vogliono a tutti i costi tenere costantemente sotto minaccia, non importa, a loro interessa incutere timore per sentirsi onnipotenti e avere il controllo totale delle situazioni in cui si trovano, anzi, che si creano ad hoc.
Ecco, oggi, dopo l’ennesima brutta notizia e montagna da scalare, ho capito che, nonostante non abbia avuto una vita facile, che mi sia trovata costantemente davanti a ostacoli più grandi di me, sono rimasta una donna con la D maiuscola, sono sempre rimasta me stessa, non ho mai avuto bisogno di bugie, trucchetti ed escamotage per ottenere quello che volevo, mi è bastato comportarmi da persona onesta, con gli altri e con me stessa, così che, le cose più belle della mia vita, sono arrivate senza sforzi e senza nemmeno cercarle o volerle, anche il diventare madre è stato casuale e non preventivato né calcolato e, l’esserlo, mi riempie di gioia ogni giorno di più. Ho due figlie meravigliose che adoro, anche quando mi fanno impazzire, e vedere che loro adorano me e che sono costantemente il loro punto di riferimento mi fa capire che sono anche una vera madre. Quindi, qualsiasi altra cosa brutta mi possa capitare ancora, riuscirò ad affrontarla, devo solo ricordarmi di quello che sono e della fortuna che ho nell’esserlo, perché non è da tutti…
Quando il livello altrui si abbassa, continua a volare alto e non cadrai mai.



martedì 27 dicembre 2016

GIORNO 58

Martedì
Più o meno oggi sono tornata a una semi-normalità. Sapere che, per qualche giorno, queste feste daranno tregua mi fa bene. Ho bisogno di stare da sola, ho bisogno di tempo, di non avere scadenze né ricevere ricatti affettivi.
Stamani è passato per portare una cosa alla quattordicenne, cercava di abbracciarmi, cercava le mie labbra per baciarmi, ma, anche questa volta, non mi ha fatto nessun effetto, nemmeno il suoi occhi, ancor più chiari del solito, incollati sui miei, niente, anzi, non vedevo l’ora che se ne andasse perché avevo paura di svegliare i soliti brutti pensieri.
Ho passato la giornata facendo quello che mi faceva star bene, anche il nulla, ma deciso da me acquista un gran valore.
Devo fare solo quello che mi fa star bene, senza pensare agli altri, perché