venerdì 28 ottobre 2016

VENERDI'

Proprio mentre il terremoto sta devastando interi paesi, un altro terremoto mi ha lasciata schiacciata sotto i mille pezzi di me stessa che si sono sbriciolati in un secondo.
Dopo 27 anni di un rapporto che io reputavo bellissimo, passato tra alti e bassi, tra problemi e gioie infinite,  ieri sera mio marito mi ha detto, con una incredibile serenità,  che ha una relazione con un’altra, conosciuta 5 mesi fa, e ha deciso di andare a vivere con lei, già da questo sabato, cioè domani. Non ho urlato, non ho fatto scenate drammatiche, ho solo pianto come non mai, non sentivo più la terra sotto i miei piedi, speravo che fosse solo un brutto sogno, lo abbracciavo piangendo e chiedendogli di non lasciarmi, gli ho detto che lo amavo da morire, che speravo fossimo invecchiati insieme, ma lui mi ha detto che ha già deciso, che non tornerà indietro, che comunque non lo perderò del tutto perché per me ci sarà sempre…lui era sereno, mi parlava tenendomi la mani, mi stava uccidendo con una inaspettata lucidità.
Non mi ero accorta che non mi amasse più, in questi ultimi 5 mesi abbiamo continuato a cercarci, a fare l’amore, ma non per abitudine, non l’abbiamo mai fatto per abitudine, in 27 anni è stato sempre ogni volta diverso, è stato sempre ed esclusivamente amore. Solo nelle ultime due settimane avevo notato che era più silenzioso del solito, più impegnato in altri pensieri, ma, sapendo che il periodo lavorativo era pessimo, ho pensato che, come al solito, non volesse coinvolgermi nei suoi problemi. Sono stata in disparte a guardare, ogni tanto lo abbracciavo e baciavo per fargli capire che io ero accanto a lui, che stavo cercando di condividere le sue preoccupazioni. Due giorni fa ha schivato più volte i miei abbracci…ma solo due giorni fa…
Perché non mi ha detto prima che c’era qualcosa che non andava, che cominciava a non amarmi più? Avrei potuto cercare di recuperare i miei errori, le mie mancanze, invece non mi ha dato nessuna possibilità, ha deciso lui per me.
Mi sono sentita come cadere in un baratro infinito e, mentre cadevo sempre più giù, vedevo la mia vita rimanere in alto, ero solo io a cadere in basso, mi sono passati davanti agli occhi tutti i bei momenti passati con lui, la caduta sembrava infinita, proprio perché i bei momenti a cui pensare erano troppi. A fine primavera stava per arrivare un terzo figlio, un terzo pezzo di noi e quando la natura ha deciso che non fosse stato il momento giusto, mi sono sentita sollevata perché consapevole che la mia età fosse alquanto ridicola per ricominciare, ma immensamente triste perché era comunque la perdita di qualcosa di nostro, creato con il nostro amore l’uno per l’altro.
Stamani ho tolto tutte le foto di lui con me, perché se lo vedo mi rendo conto che non riesco a non amarlo più in così poco tempo.
Non riesco a odiarlo, non riesco a essere arrabbiata, non riesco a smettere di piangere.
In questi anni, nei momenti in cui sentivo che stava arrivando la routine e l’abitudine nel nostro rapporto, gli scrivevo lunghe mail in cui, senza filtri e senza timori, gli dicevo tutto ciò che provavo, che volevo, gli errori in cui stavo cadendo e la voglia di andare avanti con un entusiasmo sempre diverso, ma pur sempre entusiasmo. Sono fatta così: per aprirmi devo scrivere perché altrimenti mi manca il coraggio.
Oggi gli ho mandato questa mail:
Mio caro, lo so che sbufferai vedendo l'ennesima mail, ma stavolta ho davvero bisogno di dirti tante cose che non riesco a dirti a quattr'occhi ( perchè non siamo mai soli e perchè le lacrime mi offuscano pensieri e parole) nè tantomeno con un breve messaggio.Per me giovedì è stato uno dei giorni più brutti della mia vita, ho provato le stesse sensazioni che ho provato quando sono morti i miei genitori: il dolore è immenso, talmente grande che senti proprio delle fitte al cuore, come se si stesse davvero spezzando in mille pezzi, nella testa hai pensieri che si accavallano e contrastano fra loro, non senti più le gambe, i piedi non appoggiano per terra come se stessi cadendo dentro una voragine infinita e speri che sia stato solo un brutto sogno...ma non lo è stato affatto e la disperazione di una sera si trasforma in pura angoscia il giorno dopo.  Devi riuscire a capirmi, a pensare come ti saresti sentito tu, ancora innamorato, se io ti avessi detto le stesse cose così, all'improvviso...Ho sbagliato tutto con te, mi sento davvero in colpa, non riesco a smettere di pensare che se fossi stata diversa tu saresti ancora accanto a me e ti avrei reso la vita più serena e felice. Avrei voluto che tante cose mi fossero state dette un pò di tempo fa, ma non durante discussioni in cui ci si vomita addosso di tutto. Ieri mi hai detto che io penso di vivere come la famiglia del mulino bianco e che mi crogiolo in uno status quo che a te non piace, ma eri talmente preso dal dirmi tutto quello che hai tenuto dentro in 27 anni che non hai sentito la mia risposta e non ti sei chiesto se anche io avessi qualche cosa dentro tenuto soffocato per tutti questi anni, tu stai male ed è giusto che tu pensi a te stesso, ma non credere che io stia meglio di te...Io non penso di vivere una vita falsamente felice e preconfezionata, anzi, sono sempre andata fiera del fatto che, nonostante mille vicissitudini e momenti veramente pesanti, siamo comunque riusciti ad alzare la testa e ad andare avanti. So di non essere più la ragazza di cui forse ti eri innamorato, ma la vita ci cambia, cambia entrambi, da ragazzi siamo diventati adulti e le responsabilità sono aumentate, poi siamo diventati genitori e abbiamo dovuto cambiare ancora perchè c'erano necessità e priorità diverse, in tutta questa evoluzione è possibile che si cambino anche gli obbiettivi, che si rinunci a qualcosa in favore di altro, che si cambi punto di vista e si smussi o si accentui il lato peggiore del nostro carattere. E' una crescita che, nolente o volente, ci accompagnerà per sempre perchè la nostra mente non è statica così come non lo è la nostra vita e dobbiamo adattarci a nuove realtà...questo non è uno status quo, anzi, forse tu vorresti che nulla fosse cambiato dal 1989 e avresti voluto rimanere in quello status quo, ma non si può rimanere fermi quando tutto intorno a noi si muove, anche tu sei cambiato sai? E non solo in questi ultimi mesi e forse il mio sbaglio è stato accettare tutti i tuoi cambiamenti, anche quelli che proprio non mi sono piaciuti, senza dire niente per paura di essere la solita moglie rompiscatole. Non voglio lavarmi la coscienza addossandoti colpe, anzi, so bene che io sono la più colpevole dei due perchè ho lasciato che tutto questo succedesse. La mia pigrizia è un grande difetto, ma certe volte tu hai attribuito a mera pigrizia certi miei atteggiamenti che invece nascondevano un vero e proprio malessere perchè volevo andare avanti, superare gli ostacoli, troppo grossi, di questi anni ma non riuscivo a trovare un appiglio per avere lo slancio e la forza necessari. Secondo te perchè mi riempio di antidepressivi? Perchè voglio rimanere così o perchè voglio curarmi per ritrovare le forze che avevo prima? Certo è che da sola è molto difficile, ogni sacrificio e sforzo che faccio sembra inutile, tu non ti accorgi e io ricado nel baratro. Ogni tanto mi sarebbe bastato un incitamento ad andare avanti, un riconoscimento degli sforzi che stavo facendo, un accorgersi almeno che stavo lottando per abbattere tutti i demoni con cui ho combattuto per 47 anni. Invece tu non c'eri, seppur fisicamente presente, hai cominciato a guardarmi con occhi diversi, sempre più critici e mai orgogliosi. Ho lasciato che tu continuassi a non esserci per non privarti della tua libertà: piuttosto infelice io ma felice lui, pensavo, e, nonostante tutta la mia buona volontà, sono riuscita a renderti infelice ugualmente...sono veramente una pessima donna, una pessima moglie, non riesco a fare niente di buono, ho sempre sbagliato idea, sbagliato atteggiamento, sbagliato decisione, sbagliato modo di amare...Sai quante volte ho pensato che per il bene tuo e delle bimbe la mia assenza sarebbe stata d'aiuto? Sai quante volte nei mille pomeriggi che passo a fare da taxi su e giù per strade, superstrade e autostrade, ho pensato che schiantarmi contro un camion vi avrebbe dato un futuro migliore?Il tuo silenzio mi ha resa silenziosa, mi ha contagiata, io rimango inerme perchè ho paura di darti fastidio, di toglierti la tua libertà, di essere un peso per te. Lo so che a te piace camminare e che con me puoi andare poco lontano, ma non pensare che ciò mi renda felice, anzi, io adoro uscire con te, stare con te, andare da qualche parte insieme, ma ho il terrore che tu ti vergogni di me, di esserti solo di impiccio e così lascio che tu vada.Posso prometterti di impegnarmi a dimagrire, ma non puoi pensare che ciò accada in pochi mesi e so che ormai non hai più voglia di aspettare, posso prometterti di essere più attiva ma purtroppo ci sono giorni in cui devo fare i conti con dei dolori fortissimi causati dalla fibromialgia che sta peggiorando ( ci sono giorni in cui il dolore lo sento fino alla punta delle dita dei piedi e delle mani) e per la quale non esiste cura se non imbottirsi di antidepressivi che alzano la soglia del dolore, so che hai sempre sottovalutato questa mia malattia, quindi ho smesso di parlartene e di dirti le ultime cattive notizie che mi ha dato la dottoressa. E ho sbagliato anche questa volta.Ho sbagliato anche a lasciare che tu uscissi con le bimbe senza di me: l'ho fato perchè volevo che passassero più tempo con te, io per loro sono sempre presente fisicamente e la mia presenza pensavo fosse d'ostacolo al vostro rapporto.Ho sbagliato a non dirti mai quanto mi pesano le tue assenze, quanto vorrei che tu cenassi con noi, ma non tardi perchè prima devi prenderti il tuo tempo, io avrei voluto che il tuo momento di relax fossimo noi, fossi io, avrei dovuto  dirti che per me quei pochi secondi che ti siedi sul divano accanto a me a guardare la tv la sera sono preziosi e vorrei che non fossero solo pochi secondi una tantum, ma non te l'ho detto perchè non volevo toglierti i tuoi spazi...Vedi quante cose che non ti ho detto? E ce ne sarebbero ancora tante, ma ho sempre il timore di farti arrabbiare, di deluderti ancora e non riesco, sbagliando ancora una volta.Tra i miei mille difetti ( e quello che tutt'ora mi fa innamorare di te è che sei stato l'unico a volermi bene nonostante fossi totalmente difettosa) il più grande è la sete di affetto continua che ho. Io vorrei abbracciarti costantemente, baciarti e guardarti negli occhi, ma mi trattengo perchè so che a te non piace...sai quante volte di notte, mentre dormi, mi accoccolo accanto a te e ti abbraccio?Vorrei che tu fossi ancora capace di guardarmi negli occhi senza provare disgusto, vorrei che tu avessi la mia stessa voglia improvvisa di abbracciarmi e baciarmi, vorrei che, come è successo qualche volta, tu mi svegliassi in piena notte per fare l'amore perchè vuoi me, perchè mi ami, perchè, come me hai il desiderio di amare. Purtroppo non è più così, non sarà più così, ti ho perso, non sono più nei tuoi occhi e nei tuoi pensieri, non avrò più le tue mani addosso, io adoro le tue mani, non sai quanto, anche solo guardarle, adoro i tuoi occhi e la tua bocca ma ormai deve rimanere solo un ricordo e non sai quanto questo mi faccia male...Vai per la tua strada, ti meriti di meglio.

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