lunedì 31 ottobre 2016

GIORNO 1

Lunedì
Anche stanotte non ho dormito e non mangio da 4 giorni, ma il mio fisico regge ancora.
Le buone intenzioni di ieri stamani sembravano vacillare, ma ho tenuto duro e, nonostante da ieri abbia un brutto attacco di fibromialgia che mi blocca il lato destro, ho cercato di non pensare al dolore fisico ma a cosa avrei potuto fare per lenire quello che mi sta distruggendo dentro. Ho tolto tutta la sua roba da armadi e cassetti, non l’ho messa dentro delle valigie ma dentro delle ceste e ho portato tutto giù: deciderà lui se trasformare tutto questo in una partenza definitiva o se rimarrà ancora qui, in ogni caso, deve stare lontano da me, devo volermi bene e averlo accanto non mi fa bene.
Ho fatto la doccia, cercando di non tenere gli occhi chiusi per il disgusto che provo per me stessa, ho strofinato bene ogni parte del mio corpo come se dovessi svegliarlo da un lungo letargo, devo cominciare a farlo tutti i giorni, devo risvegliare me stessa.
Il cibo è diventato il mio nemico, non riesco a mangiare e nemmeno a toccarlo, faccio uno sforzo immenso nel preparare i pasti alle bimbe che, infatti, stanno mangiando malissimo ma non si lamentano come prima. Voglio consumarmi velocemente e smettere di essere quella che sono.
Oggi mi devo concentrare sul non piangere.
Ho preparato il pranzo, eravamo tutti e 4, come succede nel fine settimana, ma mi sentivo come se stessi vivendo la vita di un’altra. Guardavo il piatto senza un minimo di fame, ho provato a mangiare uno spaghetto, masticandolo come se fosse una forchettata intera, ed ero già più che sazia, ne ho mangiati altri tre per insistenza delle bimbe, ma, dopo pranzo, mi veniva da vomitare.
La piccola mi sembra più tranquilla, anche se ha sempre gli occhi puntati su di me e mi abbraccia in continuazione, mentre la grande sta dando segni di disagio: è nervosa e non tollera niente e nessuno.
Oggi mi sono ritrovata sola, le bimbe sono a festeggiare halloween con gli amici e non ci saranno per cena, così l’ho chiamato per avvisarlo che, senza bimbe a casa, poteva prendere pure altri impegni e non tornare per cena, ma non ha voluto e so benissimo che tornerà solo per non lasciarmi sola. Devo abituarmi a stare da sola, ci si abitua a tutto, pian piano.
Non voglio essere compatita voglio solo che prenda una decisione definitiva perché non riesco più a stare così. Se deciderà di andarsene ce la farò, accetterò la realtà e i cambiamenti, ma se decidesse di restare non so quanto ce la farò, non sarà niente come prima, io non sarò come prima, lui per me non sarà come prima…mi viene il vomito a pensare che è stato dentro a un’altra, che le sue mani hanno accarezzato una pelle che non era la mia, che le sue labbra abbiano baciato un altro corpo…non so se riuscirei ad amarlo come prima, dovrebbe metterci troppo impegno per riconquistarmi e non credo che ce la potrebbe fare, quindi, forse, per tutti e due la soluzione migliore sarebbe che mi lasciasse, anche se ho una gran paura, ma non paura di vivere senza di lui, paura di non riuscire ad amare più nessuno, paura di non trovare più uno sguardo in cui perdermi, paura di aver buttato via i miei anni migliori e di sbagliare di nuovo.
Ho paura. Non devo avere paura.

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