mercoledì 12 aprile 2017

GIORNO 164

Mercoledì
Ancora lacrime, tante lacrime, ancora dolore, sconforto, delusione, bugie, ancora calpestata, umiliata, odiata, come se tutto questo facesse parte di una crudele vendetta pianificata per anni nei minimi particolari. Perché? Cosa ho fatto di così terribile da essere massacrata? Quando si fermerà? Non ha abbastanza pazienza per aspettare lungo la riva del fiume che passi il cadavere del suo nemico, che sarei io? Se continua così non dovrebbe aspettare a lungo, sono così stanca e affranta che la voglia di continuare a combattere senza armi, contro chi di armi ne ha un arsenale, se ne è andata, mi arrendo.
Sono senza diritti: non ho il diritto di star male, non ho il diritto di avere risposte, non ho il diritto di cercare di andare oltre e costruirmi la mia vita, non ho nemmeno il diritto di passare un paio d’ore con un’amica a fare una passeggiata, se questo vuol dire fare qualche chilometro ( una decina…)in più del solito con l’auto, perché consumerei della benzina in più e ora mi si chiede di fare dei sacrifici economici ( come se fino ad ora fossi vissuta nel lusso o se qualcuno avesse dovuto accontentare i miei capricci), non posso permettermi niente che riguardi me stessa, posso consumare benzina solo per gli spostamenti delle figlie, posso fare la spesa ma tenendo presente che il mantenimento che mi spetta è solo per loro, devo pregare che non mi serva niente per me stessa, perché non potrei permettermelo e non me lo permetterebbero.
Quel poco che ho guadagnato in questo mese con le ripetizioni è finito nella spesa, nelle necessità quotidiane di due ragazze adolescenti, io non ho vita sociale costosa, più di un caffè non mi posso permettere e, sinceramente, non mi interessa nemmeno. Sto cercando un lavoro vero, che possa permettermi di mandare tutti a quel paese, di chiudere la porta di una casa che sia solo mia, che mi dia quella tranquillità economica per poter pensare solo a ritrovare e gestire quella emotiva.
Oggi ho verificato con mano che continuano i colpi bassi verso di me, ho trovato cose che non dovevo trovare e altre che, invece di trovarle dove avrebbe dovuto tenerle, erano buttate insieme ai rifiuti dimenticati nella sua auto, il posto in cui mi ha messo è tra i rifiuti; continua a riempirmi di inutili bugie, continua una vita parallela che cerca di nascondere per paura di perdere cosa? Ormai ha già perso tutto, forse la dignità? Però continua a passare “casualmente” dove sa che può trovarmi, mi scova anche in posti in cui non vado mai e che scelgo proprio per non vedermelo arrivare, è normale? Cosa vuole ancora da me?
Devo smetterla di dare spiegazioni, di scusarmi per cose non fatte, di ascoltare chi, dopo che mi ha trattata male e accusata di ogni nefandezza, con voce suadente e gentile mi dice:
 “ma io scherzavo, non litighiamo per queste sciocchezze, non abbiamo mai litigato furiosamente in tutti questi anni, perché farlo ora?”
Già, perché farlo ora? Perché siamo sempre andati d’accordo e all’improvviso ha deciso che era stufo di star bene così?
Non stava scherzando, lo conosco troppo bene, lui ironizza quando deve dire cose terribili ma  che pensa davvero, poi si pente, non di averle dette, ma di avermi fatto aprire gli occhi, di avermi resa meno credulona e, siccome è vigliacco, ha paura delle conseguenze.
Purtroppo la rabbia non viene ancora fuori, solo lacrime di delusione e dolore, la rabbia che sento è solo per me, per la donna stupida che sono che ancora casca nelle trappole fatte di parole vuote, di sorrisi falsi, di promesse vane, di ricordi rimasti belli solo per me.

Come posso pretendere che mi si voglia bene se nemmeno io me ne voglio?

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