GIORNO 146
Sabato
Non so se
sono i farmaci ( che per ora non sortiscono effetto), se è la primavera, se
sono io e basta, ma, in questi giorni, il morale sta tornando ai minimi
storici.
Ho
ricominciato a piangere, a vomitare, a sentirmi una schifezza e a dubitare di
essere pronta a lasciarmi tutto alle spalle: sento di avere ancora cose da
digerire, che sto tenendo ferme solo per cercare di buttare prima giù quelle
più recenti, e sarà lunga smaltire anni di bocconi amari.
Giorni fa,
una fra le mie amiche più care, così, senza un motivo consolatorio, ma solo
perché le pensa veramente, mi ha detto delle cose bellissime, parole che mi
hanno lasciata davvero stupefatta, meravigliata, incredula, come una bambina
davanti alla sua prima bolla di sapone; nessuno me le aveva dette, nessuno in
tutta la mia vita mi ha mai fatto simili complimenti, non solo sul mio
carattere, ma anche sul mio aspetto esteriore, ho pensato che mi vuole davvero
un gran bene e che mi vede come una madre che guarda il figlio ancora
ranocchio. Ieri un’altra amica mi ha detto le stesse cose, era un caso? Si
erano messe d’accordo? Sono talmente abituata a non ricevere nessun tipo di
complimento che mi sento a disagio ora che ne ricevo? Si…ed è triste
riconoscerlo.
Da piccola
non ero né bella, né brava e né intelligente, le doti richieste per meritarsi
qualche complimento o attenzione le avevano i miei fratelli, crescendo sono
rimasta in questo limbo: sempre troppo mediocre in ogni campo per essere notata
o apprezzata per qualcosa.
Quando lui
cominciò a corteggiarmi pensai che dovevo essere proprio l’ultima spiaggia
perché non avevo niente di cui ci si possa innamorare.
Ho
continuato a vivere con questa convinzione, cercando di consolare la mia
inettitudine alle doti pensando che, visto che al mondo anche gli animali più
orribili o fastidiosi o stupidi servono per mantenere il nostro ecosistema in
equilibrio, così anche le persone scialbe, noiose, brutte o stupide servono a
mantenere una sorta di equilibrio nel sistema sociale in cui viviamo.
Quando le
amiche che mi avevano fatto determinati complimenti, mettendo in risalto doti
che non sapevo di avere, hanno notato la mia incredulità, mi hanno giurato che
non stavano facendomi dei complimenti tanto per farmi sentire bene, ma che
erano sincere e che, davanti a loro, vedevano solo una bellissima donna, dentro
e fuori; sono rimaste allibite quando ho
spiegato loro che il mio stupore era dettato dal fatto che era la prima volta
in vita mia che mi si dicevano certe cose e, le amiche storiche, mi hanno detto
che loro le hanno sempre pensate e che, convinte che io sapessi come fossi
fatta, davano per scontato che non avessi bisogno di sentirmele dire…no, forse
ne avevo bisogno, ma non da loro.
In
famiglia ho sempre ricevuto l’elenco dei miei numerosi difetti, hanno sempre
scherzato sul mio aspetto fisico, ironizzato ed evidenziato le mie troppe
incapacità, quindi come faccio a credere che in realtà non sono come mi hanno
sempre detto di essere?
Stamani,
visto che l’amichetta della piccoletta era rimasta a dormire qui, è passato a
portare le brioches per la colazione e, appena mi ha vista, ha subito assunto
un atteggiamento critico e intransigente nei miei confronti, mi ha subito
aggredita di domande senza darmi il tempo di rispondere e mi sono sentita
nuovamente umiliata, inetta, stupida e incapace come prima, più anche molto
imbarazzata perché la scena si era svolta davanti alle bimbe che facevano
colazione.
Quando è
andato via mi sono ritrovata con la solita testa china a fare immediatamente le
cose che mi aveva ordinato di fare, a cercare di riempire delle mancanze che in
realtà non avevo io.
L’immagine
che davo di me non mi piaceva, così ho asciugato le lacrime, ho alzato la
testa, ho pensato che non mi merito davvero questo trattamento, non mi meritavo
proprio niente di quello che mi è stato dato, che in tutti questi anni non mi
ha mai detto frasi dettate dal cuore, io gli dichiaravo il mio amore e lui
taceva, io gli scrivevo lettere piene di cose belle e lodi per lui e lui non
rispondeva, non mi ha mai risposto, nemmeno a un semplice sms, se il contenuto
era affettuoso, e io dovevo ancora versare lacrime per una persona che per me
non sente niente, talmente niente che si sente in diritto di prendere a calci
la mia vita, la mia fiducia, la mia persona? Davvero mi sono innamorata di un
uomo arrogante, intransigente, vuoto di sentimenti e molto presuntuoso?
Non devo
più permettere a nessuno, proprio a nessuno, di prendersi gioco di me, la mia
vita non è un giocattolo nelle mani altrui, esige rispetto, cura e attenzioni,
come io ho sempre fatto con la vita degli altri.
Devo
volermi bene e l’aver smesso di amarlo è già una dimostrazione di affetto nei
miei confronti.
Ho il diritto di fare errori e di non essere perfetta
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