Lunedì
Sopravvissuta
indenne anche a questo fine settimana, anche se…ho ricominciato a non dormire,
ad avere incubi stranissimi e ad avere la nausea…ma non riesco a darmi una
spiegazione, nemmeno io capisco il perché di questa regressione.
Stanno
cominciando ad arrivare le voci dei pettegolezzi raccontati, cambiando pezzi,
protagonisti e persino storia, su di me. Dovrei esserne arrabbiata o almeno
infastidita, invece ne rimango totalmente indifferente, forse perché, ormai, ne
sono abituata e so che niente può combattere la fantasia malata della gente di
un piccolo paese, così ascolto racconti inverosimili, ma più banali della
realtà e mi viene pure da ridere. L’unica mia preoccupazione è che, questo
telefono senza fili paesano, arrivi alle orecchie delle bimbe, ancora poco
abituate a combattere con le malelingue, quindi devo stare un po’ in allerta e
pronta ad attutire eventuali colpi bassi.
Chi abita
in piccoli paesi lo sa come funziona: tutti sono protagonisti di film altrui e
non c’è scampo, nemmeno per chi è già bello che morto! Tempo fa ero ad
aspettare il mio turno dal dottore: insieme a me c’erano solo vecchiette,
vedove e annoiate, che si contendevano l’unico vecchietto uomo presente facendo
una sorta di gara fra chi sapeva più cose di chiunque abitasse in un’area di 30
km ( c’è stato anche un momento che si è oltrepassata pure la provincia!).
Esilarante! La maggior parte dei protagonisti dei pettegolezzi raccontati erano
morti da poco ( il 2016 deve essere stato un anno nefasto vista la lunga lista
dei personaggi citati) e, oltre a raccontare segreti nascosti sulla vita del
mal capitato, le simpatiche vecchiette tiravano fuori, tipo asso nella manica,
anche indiscrezioni sulla morte del protagonista.
C’era
chi era morto per un pranzo troppo abbondante, sicuramente cucinato dalla
moglie appositamente per realizzare il sogno di una serena vedovanza, chi per
sforzi inutili nel gabinetto, chi per cause naturali che, secondo le amabili
comari, avevano bisogno di maggior accertamenti perché i figli del de cuius, al
funerale, non erano poi così tristi; i migliori sono stati i pettegolezzi sulla
vita dei poveretti: c’era chi ha sempre tenuto nascosto di aver sposato un
parente diretto trovandosi come suocera la propria zia, ma, essendo suocera, è
stata tremenda come doveva, c’era chi ha avuto dei figli illegittimi, di cui
nessuno si è mai accorto, per carità, ma che loro avevano capito subito la discendenza
da tratti somatici rivelatori e da elementi caratteriali inconfondibili, poi è
stato il turno di chi beve e quanto, di chi ha dei figli che continua a
mantenere anche se continuano a comportarsi male uscendo “fuori dal seminario” perché,
al giorno d’oggi, i giovani hanno troppi “benestari”…ho faticato non poco nel
trattenermi dal ridere, soprattutto per la sicurezza nell’usare parole di cui
non conoscevano il significato, per
fortuna era arrivato il mio turno di visita e ho lasciato l’allegra compagnia
della lingua lunga fuori dalla porta, con la sicurezza che anche per loro era
arrivato il mio turno!
Si
dice che non ci sia limite alla stupidità, a me sembra che la malignità abbia
limiti ancor più infiniti, l’unica difesa rimane l’indifferenza e il saperci
ridere su, tanto ognuno ha il diritto di vivere la propria vita come vuole, ha
il diritto di avere i propri segreti e anche quello di non averli ma lasciare
che gli altri credano il contrario.
Quanti
film si girano nei paesini di provincia…perché continuare ancora a organizzare
i maggior premi cinematografici in posti come Los Angeles, Cannes e Venezia
quando i migliori registi e scenografi si trovano in paesini che avrebbero
anche bisogno di eventi del genere?
La
cosa bella nel vivere in un piccolo paese è che, se non sai neanche tu cosa
stai facendo, qualcun altro lo sa già…
Con silenzio e pazienza vincerai la maldicenza
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