lunedì 23 gennaio 2017

CIAK, SI GIRA!

Lunedì
Sopravvissuta indenne anche a questo fine settimana, anche se…ho ricominciato a non dormire, ad avere incubi stranissimi e ad avere la nausea…ma non riesco a darmi una spiegazione, nemmeno io capisco il perché di questa regressione.
Stanno cominciando ad arrivare le voci dei pettegolezzi raccontati, cambiando pezzi, protagonisti e persino storia, su di me. Dovrei esserne arrabbiata o almeno infastidita, invece ne rimango totalmente indifferente, forse perché, ormai, ne sono abituata e so che niente può combattere la fantasia malata della gente di un piccolo paese, così ascolto racconti inverosimili, ma più banali della realtà e mi viene pure da ridere. L’unica mia preoccupazione è che, questo telefono senza fili paesano, arrivi alle orecchie delle bimbe, ancora poco abituate a combattere con le malelingue, quindi devo stare un po’ in allerta e pronta ad attutire eventuali colpi bassi.
Chi abita in piccoli paesi lo sa come funziona: tutti sono protagonisti di film altrui e non c’è scampo, nemmeno per chi è già bello che morto! Tempo fa ero ad aspettare il mio turno dal dottore: insieme a me c’erano solo vecchiette, vedove e annoiate, che si contendevano l’unico vecchietto uomo presente facendo una sorta di gara fra chi sapeva più cose di chiunque abitasse in un’area di 30 km ( c’è stato anche un momento che si è oltrepassata pure la provincia!). Esilarante! La maggior parte dei protagonisti dei pettegolezzi raccontati erano morti da poco ( il 2016 deve essere stato un anno nefasto vista la lunga lista dei personaggi citati) e, oltre a raccontare segreti nascosti sulla vita del mal capitato, le simpatiche vecchiette tiravano fuori, tipo asso nella manica, anche indiscrezioni sulla morte del protagonista.
C’era chi era morto per un pranzo troppo abbondante, sicuramente cucinato dalla moglie appositamente per realizzare il sogno di una serena vedovanza, chi per sforzi inutili nel gabinetto, chi per cause naturali che, secondo le amabili comari, avevano bisogno di maggior accertamenti perché i figli del de cuius, al funerale, non erano poi così tristi; i migliori sono stati i pettegolezzi sulla vita dei poveretti: c’era chi ha sempre tenuto nascosto di aver sposato un parente diretto trovandosi come suocera la propria zia, ma, essendo suocera, è stata tremenda come doveva, c’era chi ha avuto dei figli illegittimi, di cui nessuno si è mai accorto, per carità, ma che loro avevano capito subito la discendenza da tratti somatici rivelatori e da elementi caratteriali inconfondibili, poi è stato il turno di chi beve e quanto, di chi ha dei figli che continua a mantenere anche se continuano a comportarsi male uscendo “fuori dal seminario” perché, al giorno d’oggi, i giovani hanno troppi “benestari”…ho faticato non poco nel trattenermi dal ridere, soprattutto per la sicurezza nell’usare parole di cui non conoscevano il significato,  per fortuna era arrivato il mio turno di visita e ho lasciato l’allegra compagnia della lingua lunga fuori dalla porta, con la sicurezza che anche per loro era arrivato il mio turno!
Si dice che non ci sia limite alla stupidità, a me sembra che la malignità abbia limiti ancor più infiniti, l’unica difesa rimane l’indifferenza e il saperci ridere su, tanto ognuno ha il diritto di vivere la propria vita come vuole, ha il diritto di avere i propri segreti e anche quello di non averli ma lasciare che gli altri credano il contrario.
Quanti film si girano nei paesini di provincia…perché continuare ancora a organizzare i maggior premi cinematografici in posti come Los Angeles, Cannes e Venezia quando i migliori registi e scenografi si trovano in paesini che avrebbero anche bisogno di eventi del genere?
La cosa bella nel vivere in un piccolo paese è che, se non sai neanche tu cosa stai facendo, qualcun altro lo sa già…

Con silenzio e pazienza vincerai la maldicenza

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