venerdì 10 marzo 2017

GIORNO 131



Venerdì
Stupirsi di star bene può essere normale?
Questa settimana è trascorsa senza lacrime, nemmeno un accenno, e non so se è perché ormai sono stata prosciugata o perché comincio a guarire, ma ho paura a cantar vittoria troppo presto, d’altra parte la prossima settimana dovremmo avere l’appuntamento con l’avvocato e non posso escludere che, davanti a un foglio da firmare, possa ritornarmi il senso di sconforto con cui ho vissuto in tutti questi mesi.
Comunque, il lato positivo è che, se lo vedo o lo sento, non ho la benchè minima reazione, anzi, sono pervasa da una inaspettata e mai provata indifferenza, per ora mi ha aiutata anche il fatto di impormi di non pensare, di non far uscire nessun tipo di ricordo dalla mia testa, ma oggi, un briciolo di amarezza è spuntato nei miei occhi, complice anche un libro che devo leggere ( “la principessa che credeva nelle favole”: compito dato dalla psicologa… ) ma che faccio fatica a finire proprio per le emozioni e i ricordi che mi scatena. Ero arrivata nella parte della storia in cui viene descritto il momento del corteggiamento, seguito da quello dell’innamoramento e dei primi anni di vita insieme. Mi sono fermata e ho chiuso il libro prima che facesse più danni che benefici; la descrizione delle sensazioni e delle emozioni che provava la protagonista sembrava uscita da me, come se l’autrice avesse letto dentro di me e avesse usato quello che ci ha trovato per imbastire la storia. Mi sono messa a pensare, a cercare di non pensare, a riprendere i pensieri e, di nuovo, a cercare di mandarli via convincendomi che non c’era niente di speciale, sono momenti ed emozioni che prova chiunque sia innamorato e corteggiato, all’inizio di un rapporto è tutto bello per tutti, è come mangiarsi un cucchiaio di nutella: tutti provano la stessa sensazione di dolce benessere e voglia di continuare a mangiarla, ma, se non ci fermiamo in tempo, dopo il benessere si scatenano solo gli effetti collaterali e i sensi di colpa per non essere riusciti a fermarsi al primo innocuo assaggio.
Penso che tutti coloro che si innamorano vedano l’altro speciale, unico, meraviglioso, senza difetti, perché l’amore dà a ognuno una luce speciale negli occhi in cui l’altro si specchia e vede un’immagine più bella di quello che è in realtà.
Anche per me è stato così,  non è stato amore a prima vista, anzi, sono stata corteggiata a lungo prima di cedere e, per un po’, non è stato un amore forte per me, ma lui era così bravo a mettere il suo grande amore nelle attenzioni, nelle dichiarazioni, nei gesti e nelle parole che, anche a me, arrivò quella luce negli occhi dove lui poteva vedere la sua immagine rielaborata dal mio cuore. Sono stati bei momenti che sono durati anni, tanti anni di giochi, risate, continui scherzi ma anche di forte passione, di complicità, di farfalle nella pancia. Se ci penso adesso sto male.
Poi deve essere successo qualcosa che non ho capito, forse mi mandava segnali che non codificavo, io continuavo ad avere quella maledetta luce negli occhi che mi abbagliava così tanto da non vedere che lui non l’aveva più.
Mi manca quella vita?
Non lo so, forse si perché è normale che ci manchi il non essere amati quando si è provato cosa vuol dire esserlo, però non mi manca la vita che voleva che facessi, ora ho capito che l’ho accettata solo per paura di perdere il suo amore, che poi ho perso comunque; quindi, a cosa servono tanti sacrifici? A cosa serve abbassare la testa e fare sempre la brava bambina? Serve solo a perdere il rispetto per noi stessi, serve a farci disprezzare da chi ci chiede di fare la brava bambina e a dargli il diritto di calpestarci perché siamo noi che ci mettiamo per terra a fare da zerbino.
Non sarebbe meglio munirci di occhiali scuri per coprire quella maledetta luce che viene dai nostri occhi, prolungando così il corteggiamento senza svelare all’altro che siamo già cotti al punto giusto?
L’amore è uguale per tutti, questo è certo, i sentimenti sono universali, ce li abbiamo tutti, quindi perché credere che una persona sia il grande amore se non abbiamo la certezza che potremmo provare le stesse emozioni per un’altra? Perché continuare a torturarci nel terrore di perdere qualcosa di unico che unico non è?
Prima o poi riuscirò a finire quel libro, senza farmi venire troppi pensieri contorti, promesso!
Non siamo speciali, siamo solo normali

3 commenti:

  1. Finalmente ragioni da persona intelligente quale sei ! Ci saranno ancora tempi duri da passare, finché dovrai lottare e girare tribunali e avvocati, arriverà anche l'odio, ma odio non può esistere quando c'è stato amore...inutile illudersi...ma poi l'odio non risolve perché ti fa star male lo stesso ! ...poi finirà tutto, vedrai la luce, sentirai indifferenza mista ad affetto, avrai solo un dolce ricordo della complicità che c'era ai bei tempi e capirai che non c'era più da anni e non potra6mai più esserci: e sarai libera !

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  2. ciao, ho letto il tuo blog su consiglio di un'amica. ho vissuto una storia simile alla tua, solo che io mi ero lasciata convincere dalle sue copiose lacrime a riprenderlo in casa, per scoprire dopo mesi che la storia con l'altra non era mai finita. da questo diario non riesco a capire che cosa sia cambiato dal primo gennaio, quando lui ti rassicura in bagno e tu al mattino gli chiedi di tornare a casa ad oggi che andrete da un avvocato. certo sofferenza, dolore, ricordi, gioie vissute ma che non torneranno più, perchè un velo è sceso tra voi e niente può tornare come prima.

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    1. L'unico cambiamento l'ho fatto io, il resto è rimasto tale e quale: bugie, finti pentimenti, finte promesse, l'assenza di coraggio nel dirmi quello che vuole veramente...ho capito che non potevo vivere nell'illusione che, prima o poi, sarebbe ritornato in se perché lui è quello che vedo ora, quello che era prima non è mai esistito, era un miraggio causato dal troppo amore per lui. Ora che sto imparando a volermi bene non provo più quell'amore, anzi, non c'è proprio più amore nei miei occhi, quindi la separazione è una decisione serena e liberatoria, forse anche un modo per lasciare quella che ero su un foglio e dare spazio a quella che sono, difendendo con tutte le forze il diritto di esserlo...

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