venerdì 18 novembre 2016

GIORNO 19

Venerdì
Ieri sera, forse per non deludere la quattordicenne proprio nel giorno del suo compleanno o, forse, per mettermi alla prova,  ho cenato ingurgitando di tutto, ma poi sono dovuta correre in bagno a vomitare, come se avessi mangiato qualcosa di tossico e pericoloso per la mia salute.
Dopo cena abbiamo parlato ancora: le sue mancanze sono dovute alle mie mancanze, le sue carenze sono dovute alle mie carenze, ciò che non gli ho detto sull’aborto di mesi fa l’ha irritato e la sua voce si è riempita di rabbia e rancore ( ma anche lui in quel periodo mi ometteva dettagli che poi si sono rivelati più che importanti…). Inutile dirgli che io, all’epoca, avevo tentato di parlargliene, ma il suo totale disinteresse, appena avevo cominciato il discorso, mi aveva mortificata e convinta a non dirgli altro, a tenermi, come sempre, tutto per me, per non dare fastidio…
Così, mentre continuava a vomitarmi parole, io sono stata zitta, mi sono sorbita tutto quello che doveva dirmi e me ne sono andata a dormire. Stanotte mi sono svegliata verso le due e mezza, non sono rimasta nel letto sperando di riaddormentarmi ma ho preferito alzarmi, farmi un caffè, leggere un po’, farmi una doccia il tutto godendomi il silenzio della casa ancora addormentata.
Dopo le otto sono uscita: ormai non riesco a perdere l’abitudine di andare a prendermi un caffè al bar e star bene in solitudine, quando sono rientrata si è svegliata la quattordicenne e abbiamo approfittato del sonno profondo in cui era ancora la piccoletta per parlare un po’. Ultimamente è sempre nervosa, lo so che è l’età ingrata, che è la tempesta ormonale che le crea squilibri, ma da un paio di settimane la vedo critica nei miei confronti, e non è da lei…Le ho chiesto di essere sincera e di dirmi se la decisione di suo padre, di restare, la rendesse felice o meno; mi ha risposto dicendomi che per lei non sarebbe cambiato niente anche se fosse andato, perché a suo padre vuole bene come prima, ne di più né di meno, ma era dispiaciuta per me. Le ho chiesto cosa le dispiacesse e mi ha spiegato, serenamente, che sono stata troppo buona e comprensiva, che, se a loro tutta questa storia non aveva portato dei cambiamenti affettivi, a me aveva sconvolto la vita e non avevo fatto niente per difendermi. Mi ha detto:
-“Mamma, lui ha tradito te, non noi, ha fatto una cosa bruttissima a te, non a noi, non si meritava il tuo perdono, non sembra nemmeno pentito, è come prima, non è cambiato niente, si comporta come quando aveva l’amante, io mi accorgevo che ti ignorava più del solito, ma tu no; si vede chiaramente che lo rifarebbe alla prima occasione!”
Doccia gelata.
Mi devo far aprire gli occhi da una neo quattordicenne?
Per fortuna, avendo entrambe le bimbe a casa, senza scuola, la giornata è volata priva di  pensieri, non ho concentrato il mio cervello su quello che mi aveva detto (sarà una sorta di inconscia autodifesa?) mia figlia. Loro sono la mia vera ancora di salvezza, le mie figlie sono la mia ragione di vita e il mio faro nella notte: sono la cosa migliore che io sia riuscita a fare nella mia vita, sono una parte di me ma anche di lui, hanno questa perfetta miscellanea di noi che le rende uniche e speciali.
Stasera la quattordicenne è a cena fuori per festeggiare con gli amici, la piccoletta è a dormire dalla sua amica del cuore e io e lui? Riusciremo a stare insieme serenamente senza farci del male?
Devo pensare solo alle cose belle della mia vita

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