venerdì 4 novembre 2016

GIORNO 5

Venerdì
Riuscirò prima o poi a dormire un sonno beato, senza sogni, senza incubi? Anche stanotte non ho dormito, forse proprio perché ho paura dei sogni, comincio a sentire la stanchezza e il bisogno di dormire, ma non riesco proprio.
Alle quattro avevo già gli occhi ben aperti così mi sono alzata. Solito rituale casalingo dedicato a rassettare, dare da mangiare agli animali, sfare una lavastoviglie che sembra sempre più vuota, poi ancora l’ultimo sforzo: fermarmi davanti allo specchio del bagno per cominciare ad accettare l’immagine che riflette. Mi sono truccata e ho pure osato un rossetto rosso.
Sono stata felice di non sentire rabbia, forse deve essere uscita tutta, ma nella mia testa i pensieri erano tutti rivolti verso un’unica domanda: riuscirò a perdonare? Certo, non subito, ma arriverà il giorno in cui potrò non pensare più al dolore, potrò dare nuovamente fiducia?
Non riesco a trovare una risposta, per ora non ce la faccio, posso comprendere ( ed è già abbastanza difficile), posso accettare le motivazioni, ma non so quando e se arriverà anche il perdono. Non devo pensarci, devo vivere giorno per giorno, senza pensare a domani, perché quello che ho imparato da tutto questo è che domani non è mai quello che avevamo idealizzato, può anche non arrivare mai, domani potrei anche non esistere più, quindi è inutile aspettarlo e sperare.
Alle 9,30 sono riuscita di casa per andare a prendere un caffè con la mia amica. In questi giorni gli amici sono preziosi, non mi lasciano mai sola, come se stessero facendo una staffetta di supporto, ci sono per ascoltarmi, non per giudicare, per aiutarmi a volermi bene e non per confondermi ulteriormente, nessuno di loro ha usato epiteti negativi nei confronti di chi mi ha ridotta così, anzi, mi stanno aiutando a non odiarlo a capire che non sono in guerra contro nessuno; tra tutti loro non so a chi devo più gratitudine, sono veramente meravigliosi e non c’è giorno in cui si dimentichino di me e di ripetermi che mi vogliono bene. Più di una famiglia.
Stamani la N. mi ha commosso da morire, mi ha detto delle cose bellissime e, a detta sua, non per farmi stare meglio, solo per farmi capire cosa loro pensano e hanno sempre pensato di me, cosa sono io per loro. Ha detto che sono una donna molto intelligente, arguta, ironica, simpatica, forte, piena di risorse e allegria, ha detto che è sempre un piacere stare in mia compagnia perché non annoio, anzi, ha detto che sono bella dentro e bella fuori, che ho degli occhi stupendi che ammaliano e che al liceo tutte me li invidiavano ( me lo potevano dire prima???), che il mio sguardo rivela come sono: viva.
Oggi, nonostante tutto, mi sento una donna fortunata: forse lui non mi ama più, non mi amerà più come prima, forse non sta rimanendo per restare, forse non riuscirà più a guardarmi e a  sentire le farfalle nello stomaco, ma ho la certezza che c’è chi mi vorrà bene…sempre.
Circondarsi solo di persone che ti fanno stare bene.

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