lunedì 21 novembre 2016

GIORNO 22

Lunedì
Ieri sera ho cenato con le bimbe ma poi sono corsa in bagno a vomitare, cercando di togliere ogni traccia di cibo dentro il mio corpo. Se mangio mi sento in colpa, se sento fame mi sento una schifezza e aumenta l’odio verso me stessa, se vomito o non mangio recupero le energie per andare avanti.
Stamani ho aperto gli occhi alle cinque e, anche se avevo ancora sonno, mi sono alzata pensando che, dormendo più del solito, avrei tolto del tempo prezioso a me stessa: stare sola mi fa star bene, mi rasserena, forse perché non devo sforzarmi a essere quello che gli altri vogliono che io sia.
Poi, troppo in fretta, la casa si è svegliata e la mia serenità è svanita: figlia nervosa e intollerante ai genitori, altra figlia che ha bisogno che ripeta le cose cento volte prima che cominci a farle, ex marito che non si accorge nemmeno se sono viva o morta e si immerge nei segreti del suo telefono, insomma, meglio sola che in compagnia di chi ci ignora o ci odia.
Il fatto che lui stia sempre con il telefono in mano, che lo spenga quando non lo usa, che si comporti come uno in attesa di qualcosa di importante, rafforza solo la mia convinzione che stia ancora mentendo e nascondendo qualcosa e mi aiuta a trovare altri mille motivi per cui non si merita la mia fiducia.
Mentre la quattordicenne protestava per un nulla cosmico e lui rispondeva con punizioni e sempre meno voglia di trovare una chiave per comunicare con lei, mi sono accorta che questa famiglia si è totalmente sfasciata: niente è come prima, è tutto rotto, tutto a pezzi, gli equilibri si sono persi e ognuno di noi è troppo preso dai propri problemi personali per accorgersi che occorre ritornare a una visione d’insieme.
Perché ha rovinato tutto? Quanto ne valeva la pena, visto che poi è tornato sui suoi passi ( anche se poco convinto…)?
Difficilmente si ritrova quello che crediamo di aver perso se, in realtà, è stato buttato via da qualcuno

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