mercoledì 30 novembre 2016

GIORNO 31


Mercoledì
Stamani mi sono svegliata con un senso di inquietudine: ricomincio a essere confusa?
Non so più cosa voglio, non so se mi sto solo convincendo che stare lontani sia la soluzione migliore per stare bene entrambi ma, in realtà, so già che tanto bene non starò.
Oggi ho passato l’intero pomeriggio a scuola della quattordicenne, per i colloqui con i prof e ho cercato di impegnarmi in conversazioni amene con altri genitori per non rimanere sola con i miei pensieri. Noi ci siamo conosciuti nello stesso liceo: io ero in prima e lui era in quinta, ma frequentavamo la stessa compagnia di amici, abbiamo gli stessi ricordi, abbiamo vissuto tante cose insieme, abbiamo amici comuni, praticamente è come se fossimo due viaggiatori con lo stesso tipo di bagaglio, sia per l’aspetto che per il contenuto, abbiamo viaggiato insieme per 30 anni e ora lui è salito su un treno diverso dal mio, con direzione opposta alla mia…
Verso le sette, quando mi mancavano ancora due file da fare, è arrivato anche lui e ne sono stata felice, troppo felice, e questo non va bene. Era lui, quello che conosco io, eravamo noi due, come me lo ricordavo e, quando siamo usciti dalla scuola e ognuno ha preso la sua macchina, il dolore cominciava a crescere perché, per l’ennesima volta, avevo provato quello che non potrò provare più.
Stasera era sereno, persino le bimbe lo erano, abbiamo chiacchierato e scherzato tutti e quattro come abbiamo sempre fatto ma il pensare che tutto questo, entro venerdì, finirà, mi ha provocato un forte dolore, come se il cuore mi esplodesse, mi è venuto da piangere e voglia di andare a vomitare.
Mi ha abbracciata e mi ha detto che dobbiamo cercare entrambi  di uscire da questa confusione e capire cosa vogliamo e l’unico modo per farlo è che lui se ne vada.
Ha detto che serate come questa lo fanno soffrire perché noi siamo una bella famiglia, ma noi quattro insieme, mentre non riesce più a vedere un futuro per noi due insieme, anche se io sono 27 anni della sua vita, anni bellissimi che non dimenticherà mai…ma se sono stati così belli, perché vuole interrompere il nostro cammino? Non riuscirò mai a capirlo, se fossi stata male con lui sarei stata più tranquilla, ma, purtroppo non è stato così, nemmeno nei mesi in cui, a mia insaputa, dividevo il suo amore con un’altra, perché continuava a dimostrarmelo e a dirmelo.
Lo so, sicuramente a qualcosa servirà questa separazione, dalle cose brutte nascono sempre nuove risorse, ma nei suoi occhi ho letto che difficilmente tornerà indietro, non è una separazione provvisoria ma definitiva. E’ finita, per sempre.

Amare è così breve, e dimenticare così lungo.
 (Pablo Neruda)

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