GIORNO 34

Sabato
E' andato, o meglio, non è tornato a casa nemmeno per riprendere la sua roba.
Stanotte non ho avuto incubi e ho dormito serena, se non fosse stato per il gatto che, alle sette, cercava di farmi capire che aveva fame dandomi delle zampate sul viso, a mo' di schiaffetti, per svegliarmi, forse avrei continuato a dormire a oltranza, recuperando tutto il sonno perso in tanti giorni. Non ho perso le mie sane abitudini di questo ultimo periodo: bella doccia calda per sciogliere le vene sempre più raggelate, trucco, e uscita per il caffè al bar. Mi sentivo tranquilla, anche se, nel tornare a casa, ho avuto un attimo di sconforto per i soliti pensieri che stavano di nuovo affollando la mia testa.
Nel mio percorso di rinascita ho imparato che non devo più rimandare quello che ho voglia di fare, non devo starci a pensare più di tanto se mi viene in mente di fare qualcosa, anche se può essere una cosa sbagliata, devo fare e dire quello che ho in mente, non voglio avere rimpianti per cose che avrei potuto fare o dire, così ho fatto anche stamani. Le ho mandato un messaggio per dirle che io mi sono fatta da parte e, tra una sua risposta e un altro mio messaggio, abbiamo deciso di incontrarci per parlare, da persone adulte, consapevoli di essere su una stessa barca guidata da lui. Avevo bisogno di sapere alcune cose per poter chiudere definitivamente questo cerchio, per non avere altri dubbi, per non dover vivere con il rimorso di non aver avuto il coraggio ed essere stata inerme mentre il mondo mi crollava addosso, mentre la mia vita veniva cambiata per volere altrui.
Così, finalmente, ci siamo conosciute. Abbiamo parlato con molta tranquillità e non solo di lui, anche di altro, di vita, di figli, di noi come donne, molto diverse di carattere, quasi l'opposto.
Lei non lo vede da un mese e non sapeva nulla della sua confusione e indecisione, siamo state concordi nel pensare che, per tutti, sia meglio che stia un po' da solo, soprattutto per trovare lucidità e serenità in modo da riuscire finalmente a capire cosa voglia. Abbiamo chiacchierato, camminato, persino riso e, alla fine, ci siamo abbracciate e lei mi ha detto che, qualsiasi cosa accada, qualsiasi decisione lui prenda, le farebbe piacere instaurare un rapporto di amicizia con me.
Mentre tornavo a casa la piccoletta mi ha tempestato di messaggi perché voleva che tornassi al più presto: c'era suo padre in lacrime che mi aspettava.
Sono stata ancora comprensiva e serena, ma decisa sulla decisione ormai presa. Mi dispiace vederlo così, mi si stringe il cuore sentirlo singhiozzare e dirmi che con me sta bene, ma io voglio qualcosa di più di un stare bene, voglio che torni a dire le cose bellissime che mi diceva solo qualche mesi fa, oppure che mi dica che è sicuro che non potrà più dirmele, voglio che mi dica che mi ama da morire o che mi dica che è sicuro che non mi ama e amerà più. Voglio certezze e non barlumi di speranza.
Continuavo a essere serena, anche nel vederlo andar via in lacrime e distrutto.
Tra ieri e oggi i miei amici più stretti si sono prodigati per starmi accanto facendomi sentire amata e sostenuta in questo inizio di una nuova vita, mi ripetono che sono forte e che ce la farò comunque, e io, oggi, ho capito che è vero: sono forte, inaspettatamente forte e razionale, non mi sono fatta prendere da sentimenti portati all'eccesso, ho cercato e sto cercando di uscirne ancora viva salvando anche la vita altrui…cambio ma lo spirito da crocerossina e l'istinto materno mi accompagneranno sempre.
Ho penato molto a quello che mi ha detto oggi un mio caro amico: ora basta pensare, basta con i dubbi e la ricerca di risposte, devo pensare a me, a impostare la mia vita sulle mie esigenze, devo cominciare a guardare avanti ma giorno per giorno, chiudendo bene le porte, solo quando avrò trovato il mio nuovo equilibrio, se vorrò, le potrò aprire, ma, per adesso, non ci devo pensare, ci sono altre priorità che mi aspettano.

La cosa più difficile per lui ora è capire perché ha amato una donna che non ama più, per me è smettere di amare un uomo che non mi ama più