Venerdì
Non sto bene, mi sono svegliata con gli occhi gonfi di
lacrime. Ieri sera la piccoletta ha avuto una crisi isterica scatenata da un
futile motivo e ha cominciato a prendersela con sua sorella e con me, ho
cercato di calmarla, senza arrabbiarmi, usando dolcezza e abbracciandola forte
e, dopo un po’, finalmente è crollata e ha tirato fuori quello che aveva
dentro: mi ha detto che non riesce più a essere felice senza suo padre, che
vuole che ritorni, che quando lo sente si accorge che non sta bene e che devo
perdonarlo, capirlo, devo smetterla di pensare solo a me perché a loro non ha
fatto niente di male o di così terribile da tenerlo fuori di casa. Ho cercato
di spiegarle che ho bisogno di tempo, che non ho messo niente di definitivo nel
nostro futuro, ma non posso dirle con certezza che riuscirò a perdonarlo o
meno.
Sono messa veramente male, sembra che, come al solito, la
felicità degli altri dipenda da me, dalla mia felicità: non posso scegliere ciò
che a me fa star bene perché fa stare troppo male chi ho accanto, devo sempre
rimandare il mio benessere a data da destinarsi. In più ci si mette pure lui,
con le mille telefonate che mi fa al giorno, dicendomi, con la voce rotta dal
pianto, che con me ci stava bene, tanto bene…
Se davvero ci stava così bene, perché ha avuto il bisogno di
cercare altro benessere ma non da me? Perché non ha pensato minimamente alle
conseguenze che tutti noi avremmo dovuto pagare?
Oggi, per fortuna, sono stata occupata da milioni di impegni
anche se, purtroppo, proprio uno di loro mi ha gettato nello sconforto,
ricordandomi di come e quando ha smesso di amarmi. Per non cadere nel baratro
ho cercato la compagnia di una cara amica che sa benissimo cosa stia passando e
stare con lei mi fa sentire al sicuro.
Tra impegni figlie, extra, natalizi vari, ho trascorso la
giornata in macchina, senza un minuto di tregua. Stasera ho appuntamento per
uscire con lui, dobbiamo parlare della situazione psicologica delle bimbe, ma so già che non mi farà bene, che è una
pessima idea, che non è vero che a Natale dobbiamo sforzarci di essere tutti
più buoni. Mi ha detto che vuole riconquistarmi ma non sa come fare…gli ho
risposto:
“Stupiscimi, sorprendimi, prova a ripartire dalle basi,
ricostruendole ex novo perché al mio amore sono crollate le fondamenta…”
Mi ha baciata, ma il suo bacio mi ha lasciata
indifferente, niente emozioni, nessun sentimento, nemmeno una piccolissima ala
di farfalla nella pancia, niente di niente, e ancora non se ne rende conto che
non ci sono più.Ma chi è stato fin troppo buono tutto l’anno ha il diritto di non esserlo a Natale?
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