venerdì 23 dicembre 2016

GIORNO 54

Venerdì
Non sto bene, mi sono svegliata con gli occhi gonfi di lacrime. Ieri sera la piccoletta ha avuto una crisi isterica scatenata da un futile motivo e ha cominciato a prendersela con sua sorella e con me, ho cercato di calmarla, senza arrabbiarmi, usando dolcezza e abbracciandola forte e, dopo un po’, finalmente è crollata e ha tirato fuori quello che aveva dentro: mi ha detto che non riesce più a essere felice senza suo padre, che vuole che ritorni, che quando lo sente si accorge che non sta bene e che devo perdonarlo, capirlo, devo smetterla di pensare solo a me perché a loro non ha fatto niente di male o di così terribile da tenerlo fuori di casa. Ho cercato di spiegarle che ho bisogno di tempo, che non ho messo niente di definitivo nel nostro futuro, ma non posso dirle con certezza che riuscirò a perdonarlo o meno.
Sono messa veramente male, sembra che, come al solito, la felicità degli altri dipenda da me, dalla mia felicità: non posso scegliere ciò che a me fa star bene perché fa stare troppo male chi ho accanto, devo sempre rimandare il mio benessere a data da destinarsi. In più ci si mette pure lui, con le mille telefonate che mi fa al giorno, dicendomi, con la voce rotta dal pianto, che con me ci stava bene, tanto bene…
Se davvero ci stava così bene, perché ha avuto il bisogno di cercare altro benessere ma non da me? Perché non ha pensato minimamente alle conseguenze che tutti noi avremmo dovuto pagare?
Oggi, per fortuna, sono stata occupata da milioni di impegni anche se, purtroppo, proprio uno di loro mi ha gettato nello sconforto, ricordandomi di come e quando ha smesso di amarmi. Per non cadere nel baratro ho cercato la compagnia di una cara amica che sa benissimo cosa stia passando e stare con lei mi fa sentire al sicuro.
Tra impegni figlie, extra, natalizi vari, ho trascorso la giornata in macchina, senza un minuto di tregua. Stasera ho appuntamento per uscire con lui, dobbiamo parlare della situazione psicologica delle bimbe,  ma so già che non mi farà bene, che è una pessima idea, che non è vero che a Natale dobbiamo sforzarci di essere tutti più buoni. Mi ha detto che vuole riconquistarmi ma non sa come fare…gli ho risposto:
“Stupiscimi, sorprendimi, prova a ripartire dalle basi, ricostruendole ex novo perché al mio amore sono crollate le fondamenta…”
Mi ha baciata, ma il suo bacio mi ha lasciata indifferente, niente emozioni, nessun sentimento, nemmeno una piccolissima ala di farfalla nella pancia, niente di niente, e ancora non se ne rende conto che non ci sono più.

Ma chi è stato fin troppo buono tutto l’anno ha il diritto di non esserlo a Natale? 

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