sabato 17 dicembre 2016

GIORNO 47

Venerdì
I giorni passano troppo velocemente e, con la stessa velocità, passano i pensieri che prima riuscivano a confortarmi. Ho un groppo in gola che cerco di trattenere perché so che questa volta le mie lacrime sono solo piene di rabbia e delusione.
Quando ci si separa le differenze tra chi se ne va e chi resta si fanno sempre più marcate, soprattutto nell'affrontare la vita quotidiana: chi va deve riorganizzare il proprio tempo in base alle proprie esigenze, ha il modo di curarsi le ferite distraendosi, facendo quello che più gli piace quando e come vuole, si trova solo ma è una solitudine che profuma di libertà. Chi resta si accolla tutte le responsabilità e affronta la vita di tutti i giorni con un carico molto più pesante sulle spalle, cerca di fare il possibile per non fare mancare niente a chi ha accanto, cerca di fare anche l'impossibile e il tempo per se stessi e curarsi le ferite lo deve rubare alle ore di sonno.
E se penso a quante volte mi è stato detto di trovarmi un lavoro che mi tenesse impegnata, per uscire dal tran tran quotidiano che mi stava impigrendo, mi viene pure da ridere: forse, se avessi davvero avuto un lavoro mi sarei riposata molto di più perché avrebbe scusato e accettato il mio occuparmi di un'unica cosa ( praticamente avrei dovuto diventare uomo…eppure gli attributi, negli anni, mi sono cresciuti ugualmente…).
Io sono sempre stata una donna multitasking, quello che ancora non so fare non mi spaventa perché so che riuscirò a farlo; a fine giornata mi rendo conto che, se avessi presentato una parcella per tutti i mestieri fatti contemporaneamente, a quest'ora sarei più che ricca: sono una cameriera e donna delle pulizie, ma anche autista, cuoca, parrucchiera, estetista, infermiera, sarta, elettricista, riesco pure bene nel lavoro di idraulico e ottengo molte soddisfazioni in quello di problem solving, riesco a essere una psicologa per adolescenti, una dog&cat sitter, un'animatrice, una creativa, un'abilissima riparatrice di piccoli elettrodomestici, e, secondo quello per cui mi sono laureata, dovrei pure essere un'economista…arrivo a sera abbastanza stanca, fisicamente e mentalmente, e, in queste sere, penso a chi è andato, se sarà stanco anche lui della sua giornata e se ancora, pensando alle innumerevoli volte che rinunciavo a uscire la sera d'estate per scarpinare con lui nell'afa pesante, in mezzo alla folla estiva che mal sopporto, perché troppo stanca dalla mia intensa giornata, troverà in questo il motivo per cui, ha detto, ha smesso di amarmi già da qualche anno.
Io sono stata più tenace, ho smesso solo da poco tempo, riuscendo a sopportare ben più carenze e difetti…
Sono stanchissima stasera, la mia giornata ancora non è finita perché devo pure gestire le uscite serali della quattordicenne che, più che giustamente, è bene che abbia una vita sociale che la renda felice, quindi, anche se mi si chiudono gli occhi, devo stare sveglia…
Giudica il tuo successo da ciò a cui devi rinunciare per poterlo ottenere

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