lunedì 26 dicembre 2016

GIORNO 57

Lunedì
Stamani abbiamo rispettato i piani fatti ieri: tutti e 4 insieme per giretto al mercato, pranzo dove capita con cosa capita, camminare e non pensare. Purtroppo i capricci delle bimbe, soprattutto quelli della piccoletta che faceva di tutto perché i suoi genitori non stessero vicini e si parlassero, i silenzi troppo eloquenti di lui e la mia strana voglia di camminare il più possibile, hanno reso la giornata poco piacevole.
Nel pomeriggio, quando siamo rientrate a casa, lui ci ha lasciate dicendo che eravamo stati fin troppo insieme…so che ha usato l’ironia per dirlo, ma era tutto il giorno che ironizzava fin troppo sul suo benessere nell’essere single e sul suo desiderio di trovare qualcosa dove stare che non sia casa di sua madre.
Poi è arrivato il dubbio: il non rispondere di mia suocera alla mia domanda, il sapere che lei se ne era andata qualche giorno via, altri piccoli particolari che mi hanno fatto pensare che, ancora una volta, venivo sommersa di bugie. Lui è stato presente e disponibile perché non aveva altro da fare e perché, come mi ha detto giorni fa, vuole la vita di prima. Ma io quanto entro nella sua vita di prima?
Io non voglio la vita di prima, assolutamente no.
Così, quando la sera è passato perché le bimbe lo avevano invitato a mangiare la torta di cioccolato e lamponi che avevano preparato, abbiamo litigato perché io non riesco a fidarmi più e lui non vuole sentirsi controllato e riempito di domande. Con queste premesse è difficile riuscire a ricostruire qualcosa, ma proprio non riesco più a credere a quello che mi dice…stasera mi ha detto e giurato che di lei non è mai stato innamorato, si è solo lasciato andare stupidamente, che si è ritrovato in una situazione da cui non riusciva più a uscirne ma che lo faceva solo stare male perché era tutto squallido, anche i loro incontri erano squallidi e si faceva schifo da solo,  si è accorto da subito che non poteva perdere me per chi non reggeva nemmeno il confronto con me e che è stato pesante fingere con lei per trovare il momento giusto per lasciarla senza che facesse danni; mi ha detto che ora è sereno, e si vede, perché è riuscito a togliersela dalle scatole, gli dispiace da morire che mi abbia causato tutto questo dolore ed è arrabbiato con lei per avermi messo di mezzo vomitandomi addosso un sacco di bugie, ma ora devo stare tranquilla perché io sono e sarò l’unica donna della sua vita e non sa come fare per lenire il mio dolore, oltre che giurarmi di essere sincero, di essere pentito ma anche arrabbiato con se stesso per quello che mi ha fatto, non sa cosa altro fare.
Ho bisogno di dormire, di smettere di vomitare, di stare bene.
Parole, parole, parole, parole, parole, parole, parole soltanto parole, parole fra noi… 

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