domenica 11 dicembre 2016

GIORNO 42

Domenica
La mia vita non è un film, eppure quello che scriverò adesso sembra così irreale, talmente assurdo, che, se proiettato direttamente al cinema, potrebbe riempire i botteghini…e mi ritrovo a cercare di tirarmi fuori dalla montagna di letame in cui mi hanno seppellita.
Ieri avevo promesso a me stessa che da oggi la mia vita sarebbe ricominciata con un IO, niente Lui, niente Lei, niente Noi. Stamani ero un po' abbattuta, ho aspettato che arrivasse l'alba ascoltando musica e, quando si sono svegliate le bimbe, per scrollarmi di dosso i brutti ricordi di ieri, ho proposto loro di andare tutte insieme a fare colazione fuori, per coccolarci un po' e cominciare a gustare anche i momenti belli dell'essere solo noi tre. Purtroppo il benessere è stato interrotto sul più bello, proprio mentre ridevo e scherzavo con le mie bambine, gustandomi una nuova sensazione di liberazione e leggerezza, mi è arrivata una telefonata: era lei. Ha cominciato a parlare a raffica, mi diceva che voleva vedermi, che in mezzora sarebbe stata qui…io, con molta calma nonostante il ginseng nel caffè, le ho risposto che non avevo nessuna intenzione di vederla, che quello che dovevo dire l'avevo già detto e che volevo solo essere lasciata in pace a vivere la mia vita…ma non l'è bastato.
Ha cominciato a sbraitarmi addosso tutte le bugie che, entrambi, mi avevano detto in questi giorni, mi ha detto che non si erano mai lasciati, che lui, anche quando negava, era da lei, che lei, quando mi mandava i suoi messaggi/stalker del buongiorno lo faceva mentre aveva lui nel letto, mi ha snocciolato date, giorni, orari e momenti in cui avevano consumato il tradimento…io continuavo a ripeterle che erano cose loro, che a me non interessava sapere altro, che potevano continuare a stare insieme senza problemi: due bugiardi come loro si sarebbero trovati sommersi dalle loro stesse armi in poco tempo.
Lei mi ha detto che lui l'aveva lasciata e che stava tornando da me per ricominciare solo perché gli mancano le bambine…ma davvero dovevo sopportare ancora altro dolore? Le ho detto che io non ho nessuna intenzione di ricominciare alcunché, che dovevano lasciarmi solo in pace: avevano voluto il giochino? Beh, dovevano goderselo fra loro, io non volevo partecipare, non ho mai chiesto né voluto partecipare, le figlie le sta vedendo quando vuole, non gli ho mai impedito di continuare a fare il padre.
Ho riportato le bimbe a casa, ho ripreso la macchina e l'ho chiamato per dirgli che avevo bisogno di parlargli a quattr'occhi e mettere in chiaro alcune cose, lui mi ha detto che era in ufficio e che sarebbe stato disponibile dopo le 11. Me ne sono fregata dei suoi orari e delle sue bugie e sono andata direttamente da lui, che non c'era, ma, in compenso, c'erano sua madre e sua sorella. Ho approfittato per dire a loro di smetterla di coprire le sue bugie, mia suocera sapeva benissimo che in questi giorni non stava da lei, ma ha finto, gli ha retto il gioco, prendendomi in giro pure lei visto che, solo ieri sera, mi aveva chiamata per sapere come stavo (???) e, sentendomi in lacrime e rispondendole "male, molto male", si è stupita dicendomi pure " e perché? "… mia cognata non sapeva niente del fratello, né che sua madre gli tenesse il gioco, ed è rimasta allibita dal comportamento di entrambi dandomi ragione. Poi è arrivato lui e ci siamo chiusi nel suo ufficio a parlare.
Ho chiesto verità: gliela stavo chiedendo da un mese, l'ho implorato ogni giorno perché mi dicesse la verità e, mentre mi illudeva che me la stesse dicendo, mentiva ancora. Non capisco, non capirò mai perché sia stato così crudele con me.
Stamani la verità me l'aveva urlata lei e non è stato affatto bello, più che altro, non mi meritavo di essere messa in mezzo nei loro litigi.
Lui mi ha raccontato tutto ( la sua verità, ma io ormai non credo più né a lei né a lui, ascolto e traggo le mie conclusioni): ha cercato di lasciarla un mese fa ma lei ha dato di matto, ci ha riprovato un'altra volta e, ancora, lei ha reagito in maniera esagerata e lui si è spaventato e ha continuato la relazione per tenerla buona ( mah?), poi, dopo che, in questi giorni, si è accorto che la sua ossessione stava esagerando, che stava cercando di manipolare me per arrivare ad averlo tutto per se, l'ha lasciata senza farsi impietosire ( e ci voleva tanto???? Quando ha lasciato me di pietà ne ha avuta ben poca…), si sta rendendo conto di tante cose: che lei non è una donna affidabile, non è quella che lui credeva che fosse ( no, perché? Cosa credeva che fosse? La conosci da nulla e in cinque mesi ti convince a lasciare moglie e figlie…ancora rimango basita), che ha capito, dai messaggi che gli ho mandato, quanto stesse prendendo in giro e torturando me, che lo avevo sempre messo in guardia…mi ha detto che ha capito di quanto sacrifici abbia fatto solo io per mantenere in equilibrio il nostro rapporto, che ho sacrificato il mio star bene per il suo, senza lamentarmene, che vuole provare a riconquistarmi…
No, la mia porta non si apre più,  non sono in grado di dare fiducia a chi l'ha gettata nel cesso tante e troppe volte, non riesco più a guardarlo negli occhi, ad ascoltare le sue parole senza chiedermi se siano bugie. Non ce la faccio, non può chiedermelo dopo tutto il male che mi ha fatto.
Sono tornata a casa con le vene raggelate e la testa bollente da febbre e pensieri e lei mi ha richiamata…
Sono stata estremamente calma.
Lei urlava più di prima, mi chiedeva se lo avevo accolto a braccia aperte, io le ho detto che doveva stare tranquilla, poteva tenerselo, se lui avesse voluto, io non avrei accolto nessuno, né ora, né mai. Allora, invece di calmarsi, si è agitata ancora di più, mi ha detto che non era vero niente nemmeno quello che mi aveva detto lei e lui stamani: non si erano affatto lasciati, lui stamani era uscito dicendole che l'amava e che avrebbe fatto finta di tornare da me per non perdere le figlie. Le ripetevo che non mi importava più niente di lui, poteva fingere il pentimento piangendo lacrime vere, ma non sarei tornata sui miei passi. Non contenta della mia risposta, o forse della mia serenità nel dirglielo, ha cominciato pure a dirmi che lui da mesi le chiede un figlio e che, quindi, avevano scopato come matti per averlo ed è certa di essere incinta (con  tutte le cinquantenni che si fanno inseminare artificialmente, riempiendosi di ormoni, sapere che bastava il super seme del mio super ex marito…potevo pure tirare su un business salva crisi…). Le ho fatto le mie congratulazioni, non erano affari miei, ero contenta per lei: se pensava che si può tenere un uomo mettendo al mondo un figlio, allora tanti auguri, ma che mi dispiaceva per il futuro figlio, sarebbe nato già infelice.
Poi, sempre stupendomi per la tranquillità che avevo parlando con lei, le ho detto che ha veramente bisogno di farsi curare, ma da uno bravo, molto bravo, perché non mi sembra una persona molto stabile.
Psicopatica? Un pochino…spero che sia solo una reazione alla sua delusione amorosa, che non abbia altre conseguenze su di me, sulla mia vita, spero che mi lasci in pace e si guardi allo specchio: ha bisogno di farsi tante domande, ma dubito che troverà le risposte…
Ho bisogno di pace, ho bisogno di proteggere le mie bambine da tutto questo schifo…ed è una madre anche lei, e vorrebbe esserlo ancora.
Respiro, mi concentro e…ricomincio da sola!

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