martedì 6 dicembre 2016

GIORNO 37

Martedì
Oggi sono ancor più serena di ieri, la mia ritrovata pace interiore mi sta facendo talmente bene che, ho quasi paura a dirlo, come se me ne vergognassi, mi sento felice.
Troppo presto per star bene o sono stata talmente male, in questo ultimo mese, che basta poco per sentirmi felice?
Sto continuando a mandare curriculum a mezzo mondo: tanti lo ignorano, alcuni mi rispondono con proposte bufale acchiappa citrulli ( si può dare appuntamento per un colloquio di lavoro il venerdì sera, alle nove, in un albergo??), altri mi ringraziano, trovano le mie capacità interessanti e mi terranno in considerazione quando avranno bisogno di ampliare il personale, ma non perdo le speranze, continuo la ricerca anche perché, in questo momento, la mia situazione economica è il primo dei miei problemi, batte pure quello dell'essere cornuta!
Unico lato positivo dell'essere in bolletta ( e di bollette ne arrivano troppe!!!) è che, anche quando abbasso la guardia e mi distraggo perdendomi nei miei pensieri, i tentativi della piccoletta, nel rinnovare l'arredamento di camera sua, vengono bloccati come lo è la carta di credito, ieri ha tentato di comprarsi un comodino e una scarpiera e a suo padre è arrivata la mail di notifica del pagamento non andato a buon fine. Ci prova sempre e viene sempre sgamata, almeno spero!!
Le bimbe sono serene come me, addirittura la piccoletta stasera mi ha detto che, da separati, riesce a vedere suo padre più di prima ( oggi il servizio taxi pomeridiano l'ha fatto lui…), quindi spero che tutto proceda con questo spirito, così da non dover trovarci impreparate a ogni eventualità ci riservi il futuro.
Oggi pomeriggio è venuta mia suocera: non si era ancora fatta sentire né vedere da quando lui l'ha messa al corrente del caos in cui si è e mi ha infilato. Era visibilmente provata, mi ha detto che per lei è stato un duro colpo, che sta troppo male, che non sa se riuscirà a riprendersi e che, per cercare di stare meglio, è andata a confessarsi appena l'ha saputo. Non ha chiesto come stavo io. L'ho consolata, ho cercato di rassicurarla, di farmi vedere serena per darle una speranza, le ho pure dato il pollo al curry che avevo preparato per le bimbe, almeno aveva già la cena pronta per tutti e due, ma, quando è andata via, mi sono accorta che sono ricaduta nuovamente nel ruolo di donna infermiera/psicologa/tuttofare. Perché né a lei né a suo figlio viene in mente che anche io possa avere dei sentimenti? Perché pensano che questa situazione faccia star male solo loro o, comunque, che il loro dolore debba essere più devastante del mio? Porca paletta, ma quando capiranno che, oltre che umana come loro, sono pure dotata di una forte sensibilità che mi ha sempre portata a soffrire un po' troppo, anche per piccole cose o sofferenze altrui?
Visto che oggi era una giornata felice, non voglio che finisca in tristezza, quindi chiudo i pensieri e blocco lo sguardo sul futuro immediato e, magari, mi faccio pure una bella dormita!
Per iniziare la giornata mi ci vuole un caffè, per continuarla un sorriso e, per finirla, un abbraccio sincero

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